- Prima trovi sabbia asciutta, è leggera e facile da spostare, avanzi velocemente
- Poi trovi sabbia umida, è compatta e più pesante, avanzi più lentamente, ancora le mani ce la fanno
- Poi il braccio non entra più, devi allargare in superficie, il buco diventa imbuto, esponi al sole pareti più estese, il sole asciuga la sabbia che comincia a ricadere in fondo
- Avanzi sempre più lentamente, serve qualcosa per raschiare la sabbia dura in fondo, il braccio non basta più, se vuoi scendere ancora devi prima tornare ad allargare in cima, ancora di più la sabbia cade e riempie il fondo, tuttavia è morbida, sai che la tirerai fuori più facilmente
- Ormai sei dentro il buco-imbuto, non sai più dove mettere la sabbia che togli dal fondo, ogni tanto devi risalire per portare in superficie, avanzi molto lentamente, e poi è sempre sabbia, la stessa sabbia
- Per generazioni e generazioni di stagioni la sabbia si è accumulata, non sono mica tanto sicuro di trovare qualcosa di diverso continuando a scavare, la curiosità diminuisce, aumenta la stanchezza, arriva la paura: e se inizia a piovere mentre sono qui in fondo, e se resto sotto una cascata di sabbia?
- Mi conviene uscire prima che sia troppo tardi, la vita è fuori mica qui dentro
- Ho fatto tanta fatica per arrivare fin qui, magari sono vicinissimo al tesoro
- Ma che sarà mai questo tesoro, e come lo potrei portare fuori, ma come mi è venuto in mente di scavare sto’ buco
- … ehi voi, c’è qualcuno là fuori?… silenzio
- … ehi tu, c’è qualcuno laggiù? … tu
25.11.17
Un buco nella sabbia
18.11.17
Conoscere Sviluppare Evolvere
CONOSCI TE STESSO significa non solo riconoscere i miei limiti con il senso di 'non posso fare tutto quello che vorrei', significa anche riconoscere che questi limiti (di conoscenza, di esperienza, di forza, di comprensione) sono 'mobili'. Non sono assoluti, ma definiti da me stesso, dal mio punto di osservazione.
Se resto 'fissato' ad un punto di osservazione, il mio limite resta ristretto.
Esplorare i miei limiti significa già ampliarli. La conoscenza di me stesso diventa uno 'sviluppo', una crescita. Io chiamo yoga questo processo quando avviene in armonia con l'ambiente in cui vivo (famiglia, società, pianeta).
Non sempre la fase di sviluppo determina anche una 'riproduzione', a volte lo sviluppo resta 'sterile'. (ri)produrre qualcosa implica sempre una trasformazione. Io chiamo 'evoluzione' la trasformazione consapevole di me stesso.
Se resto 'fissato' ad un punto di osservazione, il mio limite resta ristretto.
Esplorare i miei limiti significa già ampliarli. La conoscenza di me stesso diventa uno 'sviluppo', una crescita. Io chiamo yoga questo processo quando avviene in armonia con l'ambiente in cui vivo (famiglia, società, pianeta).
Non sempre la fase di sviluppo determina anche una 'riproduzione', a volte lo sviluppo resta 'sterile'. (ri)produrre qualcosa implica sempre una trasformazione. Io chiamo 'evoluzione' la trasformazione consapevole di me stesso.
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